Qual è la radice dell'uso cattolico del pane azzimo nella comunione?

L'uso cattolico del pane azzimo nella comunione risale ai primi secoli del cristianesimo. Nella tradizione ebraica, il pane azzimo viene utilizzato durante la cena pasquale per simboleggiare la fretta con cui gli Israeliti lasciarono l'Egitto. Nella Chiesa cattolica il pane azzimo è usato nell'Eucaristia come simbolo del corpo di Cristo.

L'uso del pane azzimo nell'Eucaristia si basa sulla convinzione che Cristo abbia usato il pane azzimo durante l'Ultima Cena. Ciò è supportato dal fatto che i primi testi cristiani, come la Didaché e la Prima Lettera ai Corinzi, menzionano l'uso del pane azzimo nell'Eucaristia.

Inoltre, la Chiesa ha tradizionalmente ritenuto che l'uso del pane azzimo nell'Eucaristia sia un simbolo dell'unità della Chiesa. Il pane azzimo è ottenuto da un unico pezzo di pasta, senza lievito né agenti lievitanti. Ciò simboleggia l'unità della Chiesa, che è composta da tanti membri diversi, ma è pur sempre un solo corpo.

L'uso del pane azzimo nell'Eucaristia è visto anche come simbolo della purezza e della semplicità del corpo di Cristo. Il pane azzimo è puro e non adulterato, proprio come il corpo di Cristo è puro e senza peccato.

Infine, l'uso dei pani azzimi nell'Eucaristia ricorda la cena pasquale. La cena pasquale era il momento in cui gli israeliti celebravano la liberazione dalla schiavitù in Egitto. Allo stesso modo, l'Eucaristia è il momento in cui i cattolici celebrano la loro liberazione dal peccato e dalla morte attraverso la risurrezione di Cristo.

L'uso del pane azzimo nell'Eucaristia è una tradizione di lunga data nella Chiesa cattolica. Questa tradizione si basa sulla convinzione che Cristo abbia utilizzato il pane azzimo durante l'Ultima Cena e sul simbolismo del pane azzimo come segno di unità, purezza e liberazione.